Il lavoro del regista è un lavoro di equilibrio tra indicazione e ricezione; proposta e ascolto. Credo che un buon lavoro di regia sia quello nel quale a partire da un testo gli attori siano messi nelle migliori condizioni di agire e sentire e divertirsi in scena, valorizzati nelle loro caratteristiche individuali e uniti da un obiettivo comune: la costruzione di una squadra organica e determinata in cui i singoli attori si sentono identificati nello spettacolo e parte indispensabili ad esso.

Un workshop può essere un contesto sperimentale in cui gli attori (e il regista) possono mettersi reciprocamente alla prova, e far emergere le proprie possibilità creative, trovare una comunicazione efficace, sviluppare quel linguaggio pubblico e segreto che resta nel cuore di ogni spettacolo.

Credo che il gioco fondamentale del teatro sia quello tra attori e pubblico: durante le prove, il regista può aiutare gli attori a definire le regole di questo gioco, per sentirsi in scena protetti, e a infrangerle, per portare in scena la propria libertà.

Nel corso del workshop, metteremo a fuoco questi aspetti, su cui spesso, inevitabilmente, durante le prove di uno spettacolo può non esserci tempo di soffermarsi. È un workshop alla ricerca di un metodo: per scoprire quali sono i nostri punti forti, per esplorare le regole di questa sempre nuova complicità tra regista e attori, e tra gli attori e i loro personaggi.

L'attenzione sarà su una delle contraddizioni fondamentali dell'essere attore: il vitale bisogno di comunicare, pensare, sentire con precisione e chiarezza, e l'altrettanto vitale necessità di farlo senza prendersi troppo sul serio.

 

Il workshop si svolge nel corso di un weekend (sabato e domenica) e ha carattere pratico: dopo una prima fase di lavoro conoscitivo e di riscaldamento, a partire da un testo consegnato in anticipo ai partecipanti, si lavorerà sulle scene di fatto come regista e attori.

Il testo sarà tratto dalla drammaturgia classica, quasi certamente dalle opere di Ibsen.

Uno degli obiettivi centrali sarà cercare di scardinare (rispettandola) l'effettiva o percepita gravità.

Insieme ai partecipanti, si valuterà infine l'ipotesi di un piccolo momento conclusivo aperto al pubblico.

 

Il percorso è adatto anche ai principianti e prevede un massimo di dieci/dodici partecipanti.

In caso di richieste numerose, verranno valutate le motivazioni e le precedenti esperienze dei candidati.
Si consiglia un abbigliamento comodo.

 

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